[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=D5X8W7MgbhM&feature=player_embedded#t=0m20s]Ci lamentiamo dei politici nostrani – luogo comune – ma non è detto che le cose vadano meglio altrove. Questo intervento alla House of representatives di Jesse Jackson Jr. (rappresentante Democratico dell’Illinois) è profondo, ricco di saggezza ed esposto in modo molto dettagliato, facendo riferimento a solo fatti. La realtà un’altra: il poveretto sembra rintronato per la banalità che dice. Secondo lui Apple iPad sta causando la scomparsa di migliaia di posti di lavoro.
Veramente triste constatare quanta ignoranza, luoghi comuni e superficialità. Da vedere/ascoltare per compatire il povero. La parte “succosa” a partire dal 20° secondo.
Stefano Maruzzi
Techno Geek. Autore. Amante della corsa, del tennis e della fotografia digitale. Vice President EMEA in GoDaddy nel Regno Unito.
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3 Commenti. Nuovo commento
Il discorso di questo signore è di una cecità che mi sconvolge. Sta imputando all’iPad, ma quindi anche agli ereader di Amazon & Co. la disoccupazione di migliaia di americani. Come se il fatto che i bambini anzichè andare a scuola con chili di carta stampata nello zaino usino un solo device leggero ed interattivo sia un male… Mmh, come ci è arrivato a fare il rappresentante, questo? E soprattutto, chi può avergli lasciato fare un discorso di genere?
Le resistenze al cambiamento sono sempre radicate. Da un decennio mi confronto con nuovi canali relazionali online che, disintermediando, determinano tagli di reti di vendita e distributori e fronteggio sempre grande preoccupazione per la tecnologia che “ruba” il lavoro alle persone. In tanti non ricordano che un paio di secoli fa, durante la rivoluzione inglese nacque il Luddismo, un movimento che colpiva i macchinari perché toglievano lavoro agli operai. Un paio di secoli dopo abbiamo la riprova che le macchine hanno permesso di togliere all’uomo lavori gravosi, fortunatamente senza creare la terribile disoccupazione che ci si aspettava. Ma la paura del cambiamento resiste nei secoli nonostante i moniti di alcuni scienziati, come Charles Darwin “Non è la specie più forte che sopravvive né la più intelligente ma quella più ricettiva ai cambiamenti”
Allucinante, se penso che ho appena finito di disegnare un accessorio per Mac con SketchUp, fatto sulla base di una concorrenza prettamente americana, mandato il modello in Olanda per farne un prototipo in plastica, se sono soddisfatto vedrò se conviene farne un altro in metallo in Cina, e questo in qualche ora e senza muovermi da casa… Per quanto mi dispiaccia per i vari bookstore, ma anche i negozi di video rental, o le agenzie viaggi, i modelli di business sono destinati ad evolversi, e sempre piu’ velocemente, sono d’accordo con Ludovico, la resistenza al cambiamento rimane il nemico numero uno. Chi si ferma è fuori.