Spero di non mancare di rispetto a nessuno, ma da un po’ di tempo mi sto domandando sul comportamento del mio micro network di contatti (AKA amici) su Facebook. Pur essendo meno di 200, sono sempre più del numero medio indicato in 130. Queste cifre mi rassicurano sulla rappresentatività di questo raggruppamento di individui distribuiti in 3 continenti: Europa, Nord America e Asia. Il mio obiettivo è quello di cercare di classificare il comportamento dei miei buddies su Facebook basandomi in parte sull’osservazione di fatto, su dati di mercato, su ricerche e misurazioni varie al fine di avere una visione per quanto possibile esaustiva. Intanto segnalo questa animazione.
Inizio da una classificazione basata sulla frequenza di posting. L’osservazione mi ha portato a individuare tre macro gruppi:
- gli iper attivi;
- i regolari;
- gli zombies.
Iper-attivi
Regolari
Zombies
Per omogeneità, ancora due sottocategorie: puri e ghosts. Uno zombie-puro è colui il cui ultimo post risale a sei mesi prima, tipicamente per ringraziare gli “amici” che si sono ricordati del suo compleanno. Non potevano sottrarsi da questa incombenza, salutano e ringraziano il network e ritornano in fase letargica per altri mesi. Diverse le motivazioni che portano a questo stato di pseudo ibernazione o di isolamento dagli “amici”. In molti casi non si tratta né della conseguenza di una vita sregolata e senza tempo libero né di un’avversione alla tecnologia. È piuttosto una scelta calcolata di abbandono del prodotto essenzialmente per disinteresse. Come suggerisce il nome, gli zombie/ghost sono misteriosi, di difficile identificazione e invisibili. Sono presenti, ma non lasciano tracce. Fanno frequentemente login al servizio. Leggono. Sfogliano. Controllano. Quasi mai lasciano tracce del loro passaggio. Vivono in una condizione di “trasparenza” assimilabile a un parassitismo da social network, utile a generare page view per Facebook, ma totalmente inattivi per quanto riguarda la fornitura di stimoli e spunti per gli altri.
Aliens
Ho aggiunto questo ulteriore elemento di classificazione adottando un criterio diverso dalla frequenza. In questo caso la segmentazione avviene per età. Secondo una recente analisi di Consumer Report, la bellezza di 7.5 milioni di utenti sono ragazzini pre-teen, cioè al di sotto dei 13 anni, limite minimo per poter creare un account su Facebook. Si tratta di una percentuale minima sulla popolazione globale del servizio (poco sopra l’1%), ma non credo sia questo il punto, quanto piuttosto le implicazioni associate alla presenza online di minori (bambini?) in un contesto dove i privacy settings sono molto “rilassati” per default. Gli aliens sono per definizione degli iper-attivi, elemento che complica ulteriormente questo punto.
Da ultimo, esistono anche gli scomparsi, gli amici effettivamente dipartiti per sempre. In questo caso mi fa piacere che siano ancora presenti nel mio network, anche se vedermi ricordare con grande precisione la ricorrenza del compleanno mi sembra quasi una beffa.
Stefano Maruzzi
Techno Geek. Autore. Amante della corsa, del tennis e della fotografia digitale. Vice President EMEA in GoDaddy nel Regno Unito.
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6 Commenti. Nuovo commento
Nella descrizione degli iper-attivi ho rivisto (dopo tanti anni, devo dire!) il vero, autentico e inimitabile stefanom ! 🙂
Mi secca essere d’accordo col Russo, ma condivido 🙂 Brividi di altri tempi nel ricordare questo stile 🙂
Non ho capito una mazza 🙂 chi era l’assassiono??? :):)
Temo di essere un’iperattiva generica, spero di essere almeno una regolare-ordinaria. Ottimo post, particolarmente utile per i link, stavo facendo ricerca sull’argomento e mi sono molto utili, grazie.
Nel 2009 Blinq Media ha rilasciato un White Paper abbastanza interessante sull’uso di applicazioni in FB. Magari ti può interessare. Qui trovi dei grafici: http://www.flickr.com/photos/jajonesconsulting/3372183639/
Salve Stefano, non si tratta di un commento al post
semplicemente: sono il preside di una scuola superiore (paritaria e cattolica, x la precisione), ero interessato a “saggiare” le possibilità del notebook targato G e chromebook,.ma… trovare qualcosa in rete non è mica facile. Sperimentazioni, suggerimenti, ipotesi di prove-su-strada (in Italia, non altrove…): la mia scuola è a 2 passi da Scampia, eppure…
A chi potrei rivolgermi, visto che dalla pagina dedicata al Chromebook… le risposte carine ed incoraggianti sono ovviamento reply automatici made by sede centrale di Google?
🙂
buon divertimento, comunque!
Giorgio