Fondamentale evitare di separare l’abbreviazione app dalla parola store. Apple ha già fatto causa ad Amazon.com su questo punto cercando di affermare la propria titolarità sulla combinazione App e store e adducendo “…possibili confusioni nella testa dei consumatori…” vista la presenza del loro App Store. Tralasciando considerazioni sulla percezione che in Apple hanno sul livello di intelligenza di noi poveri mortali, gli aspetti interessanti da sottolineare sono due:
- la presenza di un nuovo, potentissimo store per il mondo Android con caratteristiche uniche e forse addirittura superiori allo store “ufficiale”;
- la comodità per il consumatore (si, sempre lo stesso di prima, quello un po’ tonto di cui si diceva qualche riga fa) di disporre di una fonte certificata per il mercato di applicazioni Android.
L’Appstore for Android – questa la definizione corretta – è parte dell’offerta di Amazon.com negli USA da una decina di giorni circa. Al momento aperto agli acquisti per i soli utenti nord americani, è comunque accessibile anche dall’Europa. Prima operazione da fare, la registrazione e il download di un’apposita app da installare sul proprio telefono Android. Ampia varietà di applicazioni, alcune offerte anche gratuitamente per promuovere l’interesse verso questo nuovo servizio, come da tradizione di Amazon.com. Angry Birds Rio l’esempio del momento.
Particolarmente innovativo l’emulatore che consente di provare direttamente sullo schermo del computer un’applicazione Android, trasferendo al consumatore uno strumento unico per provare in prima persona un’applicazione prima di procedere al suo acquisto. Più in generale questa iniziativa evidenzia ancora una volta, il livello di innovazione tecnologica che ruota attorno ad Android, innovazione che abbraccia anche aspetti commerciali e distributivi molto apprezzati da milioni di utenti da anni, i clienti di Amazon.com.