Mentre negli USA alcuni felici possessori si trastullano con il nuovo iPad bianco, la società di ricerca IDC segnala che in questo primo trimestre del 2011 il volume di tablet venduti raggiungerà i 10 milioni di pezzi, riservando ad Apple una quota del 73%, in calo rispetto al 93% del passato recente, ma pur sempre equivalente a oltre 7 milioni di pezzi. Per avere certezze matematiche sui volumi di vendita di Apple nel segmento occorrerà aspettare il dato ufficiale nel mese di aprile. Possibile che la stima di 7M vada ampiamente rivista al rialzo sia per la popolarità che i tablet stanno godendo in tutto il mondo che per l’introduzione della versione 2 che beneficerà solo negli USA di oltre venti giorni di commercializzazione in oltre 10,000 punti vendita.
Dal mio punto di vista è interessante notare come solo il 10% degli iPad dotati di schedina 3G siano stati effettivamente attivati, a dimostrazione – qualora fosse necessario – di come i tablet si configurino come dispositivi tipicamente indoor, quindi da WiFi. Personalmente ero arrivato a questa conclusione oltre un anno fa, arrivando addirittura a nemmeno provare l’esperienza di una connessione 3G nativa facendo sempre affidamento al tethering in quelle poche volte in cui non mi sono trovato a beneficiare di una WiFi. Probabile che acquisti la nuova versione forse più per essere consistente con la mia natura di consumatore OCD piuttosto che per una vera esigenza. Di sicuro solo WiFi, in dubbio sulla memoria. Se per alcuni addetti del settore l’assenza di una versione da 128GB è stata una delusione, personalmente non mi sono mai avvicinato alla capienza di 64GB trovando nella scomodità di trasferire contenuto il limite principale di un riempimento di molto inferiore rispetto alla capienza massima.
E le alternative all’iPad. Molto rumore fino a questo punto, ma non un vero prodotto che svetti e si possa posizionare come una concreta alternativa all’iPad. Motorola Xoom – in vendita in Europa dal prossimo aprile – e Samsung Galaxy Tab II probabilmente i più accreditati challenger del momento. Entrambi con Android Honeycomb, devono però compensare con feature innovative il delta di charme associato nel brand Apple. Ormai da mesi mi trovo molto bene con il telefono Nexus S di Samsung e Android 2.3.3 (in continua evoluzione) e sono stimolato dal voler costituire un ecosistema efficiente soprattutto in termini di flessibilità nel trasferimento di contenuti e applicazioni da computer verso dispositivi mobili e viceversa.