Notizia sottovalutata dai media internazionali, ma di potenziale notevole impatto nel prossimo futuro. E soprattutto destinata a segnare un solco tra il prima e il dopo nel segmento dei contenuti televisivi distribuiti via Web. Da diversi anni ormai BBC ha sviluppato una strategia di distribuzione dei propri contenuti televisivi sul Web realizzando e distribuendo un’applicazione – iPlayer appunto – per permettere ai propri utenti di vedere o rivedere sul proprio laptop i documentari e gli show prodotti dalla TV britannica. Visti i risultati in termini di utenza e di quantità di contenuto consumato online, questa iniziativa è stata un sicuro successo, ma confinata al solo Regno Unito. Ora la decisione di aprirsi al mercato. I vincoli da superare – oltre a quello di tipo strategico sull’utilità e la convenienza di una simile decisione – sono stati di ordine contrattuale ed economico. nella prima categoria ricadono tutte le problematiche di libera circolazione del contenuto senza vincoli territoriali e/o linguistici, quanto teorizzo e auspico da tempo. La decisione di BBC indica che si tratta di una strada percorribile. Sul secondo punto pesava la riflessione che i contenuti prodotti da BBC erano finanziati dai contribuenti inglesi. Renderli disponibili all’estero avrebbe significato agevolare e beneficiare chi non sosteneva l’onere legato alla produzione attraverso il pagamento del canone. La scelta di proporre l’utilizzo di iPlayer a pagamento – l’importo deve essere ancora finalizzato – all’esterno della Gran Bretagna la logica quadratura del cerchio. Ansioso di sottoscrivere al servizio.
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In Veneto stiamo attraversando switch-off , con studenti abbiamo aiutato gli anziani “gli angeli dei decoder aiutano i nonni” ne ha parlato il TG1 http://sostelevisione.blogspot.com/ ,,, pensiamo però agli interessanti sviluppi della TV Digitale sia sul versante IPTV che Web es. Google TV, gli studenti mi chiedevano quanto GoogleTv partirà in Italia, sul tema stiamo preparando un convegno/evento … grazie Prof Daniele Pauletto