Che ne direste di un Dagen H per l’Italia?

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Dagen HImmagino ci sia voluta una buona dose di coraggio per orchestrare quanto successo il 3 settembre 1967, oltre 45 anni anni fa. Dagen H, appunto. Riflettevo che forse servirebbe qualcosa di simile anche al paese Italia e c’è sicuramente da trarre ispirazione e da imparare da quell’evento. Che ne direste se un’intera nazione decidesse di cambiare il senso di percorrenza di tutte le proprie strade, passando dalla guida a sinistra e quella a destra. Folle? Eroico? Impossibile? Dagen H, appunto. Prima di proseguire, provate a immaginarvi in un simile scenario e le complessità associate a sensi unici, tram, porte degli autobus, segnaletica, rampe autostradali senza sottovalutare l’esigenza di riconvertire il “fattore umano” abituato a regole diverse.

Il tutto è avvenuto in Svezia, paese con oggi una popolazione di poco più di 9 milioni e mezzo di abitanti. Nel 1967 erano meno di 8 milioni. Dopo aver vinto molte resistenze e passando attraverso una votazione popolare, il paese decise di intraprendere un passaggio di corsia di proporzioni non trascurabili, bloccandosi per un intero weekend, dandosi nuove regole – più logiche, moderne, razionali e coerenti con quanto accadeva nei paesi limitrofi – e ripartendo con slancio. Dagen H, appunto.

I fatti. La Svezia aveva adottato le regole di guida inglesi fin dall’inizio. Due grossi problemi però caratterizzavano la circolazione stradale nel dopoguerra. In primo luogo la maggior parte del parco circolante – quasi la totalità – era costituito da vetture con guida a sinistra (come da noi, per intenderci) condizione che generava un elevato numero di incidenti stradali. Secondariamente, i paesi limitrofi quali Norvegia e Danimarca in primis (ma anche Finlandia e tutta l’Europa continentale) avevano un sistema stradale con guida a destra. Solo nel 1963 fu approvato il cambiamento, iniziativa supportata da un intenso programma di 4 anni per preparare la popolazione a “guidare e ragionare diversamente”.  Guidatori e pedoni, tutti coinvolti in questo massiccio programma di cambiamento. E sabato 3 settembre 1967 è stato Dagen H.

Dagen H logo

Il tutto è avvenuto in condizioni tecnologiche primordiali se confrontate con lo scenario attuale (lo sbarco sulla Luna sarebbe avvenuto 22 mesi dopo). Questo valeva sia per la preparazione, l’organizzazione, ma anche l’informazione del pubblico.

Immaginare come orchestrare una simile iniziativa non è semplice. Richiede non solo pianificazione, ma anche rispetto per le regole in generale, comprensione dei benefici indotti dal cambiamento e grande disciplina. Nella mattina del 3 settembre tutto il traffico non indispensabile è stato bloccato dall’1:00am alle 6:00am per permettere a squadre di addetti di rimuovere i vecchi cartelli, scoprire quelli nuovi, cancellare con vernice nera le vecchie strisce stradali originariamente in giallo e lasciare solo la nuova segnaletica in bianco. Il passaggio vero e proprio era stato stabilito per le 4:50am. Tutte le vetture avrebbero dovuto fermarsi all’istante per poi procedere lentamente a un cambio di corsia nei dieci minuti successivi. La ripresa della circolazione secondo le nuove norme era consentita dalle 5:00am. Nelle grandi metropoli il blocco alla circolazione fu più prolungato estendendosi anche a domenica 4 settembre. Vi immaginate vivere quei momenti? Nella giornata di lunedì, il numero complessivo di incidenti raggiunse il numero di 125 rispetto a valori storici minimi e massimi di 130 e 198 rispettivamente. Per i due anni successivi il limite di velocità venne abbassato di 10km/h.

Qualche insegnamento da Dagen H? Forse che in determinati momenti si possono prendere decisioni complesse, difficili, apparentemente illogiche e inutili avendo coraggio e un po’ di lungimiranza. Condizione di fondo la buona fede, il rispetto e l’accettazione delle regole e la volontà di cambiare e di migliorare.

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