Dove va Yahoo!? Al Polo Sud

MarissaNon sono un super esperto, ma non mi è mai capitato di assistere a una video conferenza per commentare i risultati finanziari trimestrali. Da qualche tempo questa è la regola per Yahoo!, un’occasione in più per Marissa per apparire. Problemi suoi.

Il problema vero è dove stia andando Yahoo!. I risultati degli ultimi anni vanno costantemente verso il basso, il Sud appunto. L’anno 2013 si è chiuso con $4.4B di fatturato in totale. Nel 2008 era pari a $7.2B per scivolare a $6.4B e $6.3B rispettivamente nel 2009 e 2010. La cifra dei 5 miliardi di dollari è stata saltata completamente. Nel 2011 il fatturato annuo si è attestato a $4.98B, stabile a $4.99B nel 2012. Nel primo anno solare completo da CEO di Marissa, il calo della top line è stato del 5.9%. L’azione è scesa nell’after market, ma non è una notizia.

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Se fossi in loro sarei decisamente preoccupato. Il fatturato è calato in tutte le aree: display, search e others. I $306M in meno di fatturato registrati nel 2013 vanno confrontati con una crescita del 9% del mercato Display negli USA nei primi sei mesi del 2013 (il dato annuale sarà disponibile tra qualche settimana), del 24% nel segmento dei digital video e del 145% per la comunicazione su dispositivi mobili. Marissa ha sbandierato la crescita in fatturato della parte mobile come primo punto a conclusione della conferenza con gli analisti. Il dato per Yahoo! è stato del +2%.

Altro elemento da sottolineare, la presenza e il significato di Yahoo! è quasi essenzialmente US-centrico. $3.5B dei $4.4B totali arrivano dalle Americas, con EMEA (Europa, Middle East and Africa) sotto i $400M e Asia Pacific a $800M. La crescita di Q4, ovviamente il trimestre più significativo in assoluto, rispetto a Q3 è stata pari all’11%, meno di quanto registrato confrontando i due trimestri terminali del 2012. E visto che il fatturato è in calo anno su anno, risulta evidente come il processo erosivo sia – almeno al momento – inarrestabile. Il tutto alla luce anche di investimenti e acquisizioni (oltre 25) portate a termine nel corso del 2013 che hanno allargato il perimetro di riferimento dell’azienda. Al momento la capitalizzazione di borsa di Yahoo! è di poco superiore a quella di Twitter. La sensazione è che l’utilità percepita e le prospettive delle due aziende siano però quasi divergenti.

L’indicazione per Q1 2014 oscilla tra $1,120M e $1,160M: era stato $1,140M nel primo trimestre del 2013. Quindi crescita zero anche per i primi tre mesi del 2014. Prevista anche la compressione dei profitti. Nessuna indicazione per l’intero 2014, salvo indicare che si aspettano la crescita nell’ultima parte dell’anno. Come dire, speriamo che le cose migliorino e intanto prendiamo tempo. Si fa fatica quindi a vedere la crescita che Marissa ha citato in innumerevoli occasioni nella sua video presentazione dove i passaggi sulle assunzioni di super talentosi giovani e i successi sul traffico sono stati così insistenti da risultare sospetti. Non ha caso sono stati oggetto di richieste di approfondimenti da parte degli analisti.

Una sola considerazione: che senso economico ha sbandierare al vento un incremento del numero di visitatori quando il fatturato generale – e quindi a maggior ragione quello per utente e per PV – è inevitabilmente in calo? Non è un po’ sciocchino e privo di senso? Mi sembra come una squadra di calcio che a fine stagione festeggia e si auto celebra per essere stata la squadra che ha battuto il maggior numero di calci d’angolo. Serve? Conta?

Yahoo! results 01

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Questo articolo ha 6 commenti.

  1. Alessandro64

    E’ anche vero però che Yahoo! aveva iniziato ad andare verso l’Antartide molto prima che arrivasse Marissa. Lei non sta facendo bene, ma neanche peggio di chi c’è stato prima; e almeno produce idee ed è vivace, dove prima mancavano anche quelle e l’attività stagnava. Ad esempio il nuovo Flickr è molto bello. Chiaro che quando non hai i numeri che contano (fatturato emargini) insisti sugli altri, tipo il traffico. Infine, è normale che le aziende ad azionariato diffuso diffondano la presentazione della trimestrale in streaming (spesso previa registrazione, non so cosa abbia fatto Yahoo! in questo caso).

  2. Stefano Maruzzi

    Vero. Ci sta provando e rispetto allo zero di poco fa sicuramente qualcosa di meglio. A tenerli in vita la partecipazione in Alibaba. Utile monetizzare, comunque e, come le hanno fatto notare gli analisti, mentre il mercato cresce Yahoo! è ferma. Cosa possa diventare non chiarissimo: media Company digitale? Ci aveva provato Terry Semel una decina di anni fa e non glielo hanno permesso. Search Company? Dura a questo punto. Mobile Company? Chi non lo è oggi?
    Insomma, non è semplice.

  3. Alessandro64

    Sono d’accordo. Mi piacerebbe invece sapere cosa pensi del suo stile di gestione dei collaboratori, notoriamente “ruvido”. Nel caso di Steve Jobs veniva tutto giustificato dal suo genio. È giusto mancare di rispetto ai collaboratori e comportarsi come uno strxxxo se poi uno porta dei risultati fantasmagorici? Qui mancano, ovviamente, ma se poi i conti tornassero?

  4. Stefano Maruzzi

    Velocità nel decidere, chiara visione e capacità di convincere i collaboratori della bontà della direzione presa sono tutte qualità da evader che spesso sono associate anche a una certa genialità. In questi casi la percepita lentezza di esecuzione degli altri può portare a un atteggiamento eccessivamente autoritario e ruvido. Per molti il compenso per condizioni non ideali nelle relazioni interpersonali può arrivare sotto forma di compensi stellari, come è spesso successo per aziende tecnologiche negli ultimi 30 anni. Sicuramente i primi dipendenti di Apple e quelli a bordo negli ultimi 15 anni hanno avuto modo di sperimentare entrambi i lati della medaglia. Solo un esempio.
    Guarda la videoconferenza di Yahoo! se hai tempo (http://blogs.wsj.com/digits/2014/01/28/live-yahoos-video-conference-call-on-earnings/?KEYWORDS=yahoo). Interessante per i contenuti e anche per vedere in azione un [presunto] stile di leadership.

  5. Stefano Maruzzi

    Aggiungo un dettaglio in merito alla leadership. Marissa ha rinnegato una propria decisione nel volgere di poco più di un anno. Lecito. Un po’ più sospetto che abbia deciso di proseguire rimuovendo il ruolo di COO dall’organigramma, sua decisione un anno prima. Ancora una volta, lecito cambiare idea. Ma l’outlook per i prossimi 3 mesi è crescita 0% anno su anno e non sono stati in grado di fare alcuna previsione per l’intero 2014. Presente difficile.

  6. Alessandro64

    Molto d’accordo sul fatto che far salire a bordo un tuo ex collega pagandolo un fantastiliardo, per poi liquidarlo dopo un po’ senza tante spiegazioni, è un fallimento tuo. La leadership secondo me è fare andare gli altri più veloci, non andare più veloci degli altri, altrimenti ti conviene fare l’artista. Ma questa è filosofia 😉

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