Personalmente non riesco a farne a meno. È diventata la soluzione naturale per rendere “trasparente” la gestione di documenti di qualsiasi genere tra i miei Mac, e il “ponte” di collegamento tra questo mondo e quello dei dispositivi mobili. La mia sensazione è che iPad sia diventato uno strumento più attraente e capace di fornire produttività aggiuntiva proprio grazie alla facilità di sincronizzare lavori in corso grazie a Dropbox e per questo considero l’apposita app una soluzione quasi obbligatoria per chi dispone di un tablet.
Ogni progetto e ogni nuova area di lavoro ha per default una cartella Dropbox. È per molti versi molto meglio di iCloud e rispetto a tutte le soluzioni di spazio accessibile su Internet, ha il vantaggio di essere l’originale seguito da tanti me too (Amazon, Google, Microsoft). Questi i numeri dell’azienda:
- un miliardo di file salvati ogni giorno;
- 100 milioni di utenti, il doppio rispetto a un anno fa;
- 4 milioni di clienti paganti;
- circa mezzo miliardo di dollari di fatturato;
- 250 dipendenti, rispetto ai 90 di inizio anno.
- con una possibile valutazione di mercato superiore ai $4 miliardi.
L’integrazione con dispositivi hardware una delle evoluzioni future dell’azienda. Immaginare un telefono con “integrato” dello spazio su Internet è uno scenario logico e sensato vista la natura di questi dispositivi e l’intrinseco bisogno di condividere.
Ultima considerazione: un possibile target per una acquisizione da parte di una grande azienda. I numeri riportati sopra sono una buona dotazione e una base interessante per chiunque intenda mantenere una relazione con un’ampia fascia di utenti, quelli super professionali e i molti che oggi si accontentano di poco spazio condiviso ma che in prospettiva aumenteranno le proprie esigenze.
Articolo molto interessante, in effetti Dropbox è diventato un tool di lavoro importante per chi lavora nel digitale e con gruppi di lavoro diffusi collegati magari solo via Internet.
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