Ooops! Paradigm shift? Siamo di fronte alla prima vera applicazione con caratteristiche rivoluzionarie grazie alla capacità di combinare contenuto, social media, un formato tipico da rivista e tutti i vantaggi del digitale? probabilmente tutto questo e ancora di più. Al momento è la cosa più hot esistente sul mercato, al punto che il supporto a Twitter e Facebook è stato temporaneamente sospeso per l’incredibile volume di richieste pervenute.
Per familiarizzare con l’applicazione il primo consiglio consiste nel fare una visita al sito ufficiale e vedere il video introduttivo. L’applicazione – disponibile gratuitamente attraverso iTunes – consente di visualizzare in un formato magazine-like contenuto proveniente dalle segnalazioni del proprio social network (essenzialmente Facebook e Twitter) e da un numero sempre crescente di fonti informative di vario genere catalogate per argomento. L’esperienza di navigazione è particolarmente gradevole grazie all’effetto di passaggio da una pagina alla successiva proprio come in una rivista cartacea. Il contenuto è esaltato – soprattutto le immagini – dalla qualità del display e da un’impaginazione molto pulita. Le anticipazioni dei pezzi proposti sono disposte con ordine sullo schermo e trasferiscono il lettore poi all’articolo completo direttamente alla pagina web corrispondente, mantenendo però la user experience sempre sotto controllo e all’interno di Flipboard. Assolutamente da provare augurandosi di ricevere velocemente l’accesso al proprio social network per sperimentare la combinazione delle due componenti, quella editoriale e quella sociale.
Qui l’intervista al CEO dell’azienda.
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Molto interessante, lato user experience.
Però, a livello più generale, uno strumento di questo genere può sollevare questioni spinose relative al diritto di autore. Il “content scraping” di Flipboard è molto discutibile, sotto questo profilo, sopratutto nel momento in cui la piattaforma mira a fare business (e mi sembra ovvio che sia quella la finalità!). Bisognerà vedere se il buon senso degli editori, gli stessi a cui Flipboard “ruba” i contenuti ma – allo stesso tempo – porta lettori, sarà sufficiente a trovare accordi (revenue sharing, etc) per appianare i problemi in campo. Problemi della cui esistenza la stessa Flipboard è assolutamente consapevole, come si può leggere su: http://www.wired.com/epicenter/2010/07/is-flipboard-legal/2/.
Mutatis mutandis la vicenda mi ricorda la querelle di Google News. Solo che qui non c’è un colosso come Google a bilanciare il potere degli editori… Non pensi che qui ci sia il rischio di soffocare il Flipboard-bimbo in culla?