È la stagione degli e-readers. Dopo Kindle di Amazon.com, con grande sofferenza è iniziata la commercializzazione di Nook di Barnes & Noble negli USA. Per chi fosse interessato all’acquisto, vado subito alla conclusione: per un utente internazionale l’unica scelta possibile è Kindle, tra l’altro consegnato direttamente dagli USA in poco più di 24 ore. Per cui, chi fosse tentato dall’idea, ha ancora tempo per concedersi questa chicca o per un bel regalo (ne ho acquistati tre al momento).
A $259 come prezzo di vendita, più tasse, dazi e spedizioni, questo gadget viene a costare più o meno €280 tutto compreso, un importo in linea con una console di giochi. Leggerissimo, sottile, con schermo monocromatico, Kindle consente anche agli utenti internazionali di acquistare e-books (quasi tutti in lingua inglese) mediante connessione wireless. Per un’analisi dettagliata delle caratteristiche tecniche e funzionali di questi prodotti è sufficiente consultare i rispettivi siti. Più interessante invece riflettere su cosa effettivamente questi dispositivi comportino per i rispettivi produttori. In entrambi i casi si tratta di un’evidente “invasione di campo”. Da libreria online, Amazon.com è diventata una powerhouse del mondo retail, il leader assoluto di quello online. Con Kindle si è parzialmente trasformata in hardware manufacturer creando di fatto una nuova categoria di prodotti e generando imitazioni in tutto il mondo. Stessa considerazione per Barnes & Noble: da maggiore catena di librerie negli USA a produttore di hardware. In entrambi casi la logica ispiratrice consiste nel garantirsi un futuro nel segmento dei libri visto che il passaggio al digitale inevitabilmente impatta e impatterà sempre più sulle vendite dei prodotti fisici. Per Amazon.com poi Kindle rappresenta il prodotto più venduto in assoluto, primo contributore ai fatturati e ai margini dell’azienda di Seattle.
Forse ancora più interessante l’ecosistema che B&N intende costruire attorno a Nook. I possessori potranno accedere a Wi-Fi gratuita nelle centinaia di libreria disseminate negli USA, consultare gratuitamente negozi titoli dall’interno dei negozi e anche imprestare una versione elettronica ad altri possessori del dispositivo. Quindi Nook come elemento di difesa, contrattacco e di differenziazione del punto vendita.
Mi aspetto presto una nuova versione di Kindle non solo perché le voci sul fantomatico tablet di Apple si stanno intensificando ultimamente. È evidente come questa categoria di prodotti sia potenzialmente minacciata da altri dispositivi – smartphone in prima battuta – e come la componente software – il contenuto e le sue modalità di distribuzione giochino un ruolo centrale nel successo futuro. E gli editori dopo aver perso malamente la battaglia dell’e-commerce dei libri fisici, non vogliono che la storia si ripeta. Sarà interessante assistere a questa competizione tra chi è leader nella distribuzione e chi invece opera come gestore di autori. A mio avviso vince la distribuzione.
La mia unica perplessità riguarda la compatibilità degli ebook scaricati su Kindle.
Il giorno che dovesse uscire (e prima o poi uscirà) un lettore con caratteristiche migliori vorrei essere in grado di trasferire facilmente la mia libreria elettronica da un lettore all’altro.
Commento a-tecnologico a caldo, dopo un giorno di Kindle: è leggibile in ogni condizione di luce, è di una facilità d’uso imbarazzante, da dipendenza. Sono francamente sorpresa.