Giornalismo digitale = convenience & value

Una delle certezze che mi accompagnano da ormai una trentina di anni consiste nel potere dei dati e nella capacità di elaborarli. Certo è che negli ultimi anni lo sviluppo esponenziale di nuove forme di tecnologia a basso costo ed elevata efficacia hanno spalancato le porte ad analisi impensabili solo qualche anno fa. Il nuovo servizio di traduzione simultanea lanciato da Google pochi giorni fa è un esempio concreto di come un approccio statistico allo studio delle lingue e al valore semantico delle parole applicato su enormi moli di dati possa produrre dei risultati sorprendenti. Per farsi un’idea di cosa intendo è sufficiente attivare la funzione Close Caption (CC) già presente in molti filmati ospitati in YouTube. La traduzione in altre lingue richiede di sicuro ulteriori affinamenti, ma sono fiducioso e convinto che ciò avverrà presto.

Il New York Times riporta il risultato di uno studio condotto su 90 milioni di corse effettuate dai taxi di Manhattan negli ultimi mesi ciascuno dotato di un dispositivo GPS per seguirne i movimenti (ecco un esempio di grandi numeri e di tecnologie innovative). Il risultato della ricerca non è di grande interesse per chi abita a Milano e non frequenta assiduamente il cuore di New York, ma immagino ci sia apertura di credito da parte di chiunque nel considerare questo esercizio interessante. L’elaborazione dei dati ha portato allo sviluppo di un’applicazione gratuita per iPhone (questa versione richiede iPhone OS 3.2, ma ne esiste una anche per 3.1.x) e per dispositivi Android per trasferire il know-how prodotto, utile per chi si trova a Manhattan per lavoro o diletto.

Ancora più interessante la rappresentazione fatta dal NY Times per illustrare il risultato della ricerca. Lo slide show riportato qui è una dimostrazione concreta di come il giornalismo digitale oggettivamente trasferisca un valore al consumatore soffermandosi anche soltanto le connessioni naturali esistenti tra le info riportate sul sito del quotidiano e situazioni reali sperimentate e vissute in prima persona da chi si sposta per le vie della città in taxi. Mi piace pensare al giornalismo digitale di oggi ancor più del prossimo futuro come a una componente essenziale e utile della vita dei cittadini e non solo come la fonte di breaking news. Non solo quindi collettori di notizie, ma divulgatori di valore attraverso una profonda integrazione digitale con gli strumenti e dispositivi più diffusi. E per i manager di queste nuove Media Companies la sfida consiste anche nel determinare quale direzione dare al business, quali partnership attivare e quali filoni di revenue esplorare. Per una realtà che si chiama New York Times teoricamente tutto quanto accade localmente dovrebbe essere di rilevanza massima. Un’altra indicazione di come un hyperlocal digitale a tutto tondo possa effettivamente essere la strada da esplorare per costruire un business innovativo.

Questo articolo ha un commento

  1. Federico

    ovvia e divertente la mappa durante la notte di venerdì. alle 2am (tecnicamente quindi già sabato) la zona del greenwich village, SOHO, il lower east side sono il cuore della città (dove la gente esce e si diverte, insomma). quindi ok che ny never sleep, ma direi durante il fine settimana (come in tutte le città del mondo) c’è più gente in giro.

    sarebbe divertente vedere i risultati di un esperimento simile durante la settimana del mobile a milano (già immagino quanto potrebbe diventare “rossa” zona tortona)

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