Nonostante il nuovo teatro e il decennale dall’introduzione del primo iPhone, con il passare degli anni, trovo sempre meno emozionanti e fonte di ispirazione gli eventi Apple, quello del 12 settembre l’ultimo della serie. Un problema di età, immagino.
Francamente non sono certo acquisterò il nuovo 8 o anche il modello X (titolo in deciso calo dopo ieri). Magari una volta visti e nel palmo della mia mano l’impressione iniziale verrà sostituita da un forte desiderio di possesso, ma questa la sensazione maturata ieri. Mi aspetto molti più benefici da iOS 11 che dal nuovo hardware.
Di tutti gli annunci di ieri, Watch è senza dubbio quello che ha catturato la mia attenzione e il mio interesse. La progressiva separazione da iPhone e l’aggiunta di funzionalità autonome che ne incrementano l’utilità e la rilevanza il motivo alla base della decisione di fare l’upgrade appena possibile. Per dimensioni e quantità di funzioni chiaramente Watch un piccolo capolavoro, ma proprio la ricchezza di funzionalità una sorta di tallone di Achille. Il numero limitato di carriers supportati al lancio (solo EE in UK), il primo collo di bottiglia. Non è chiaro quando e se altri operatori telefonici si aggiungeranno alla lista (immagino succederà come annunciato nel keynote), ma questo significa che per qualche mese almeno non potrò essere autonomo e connesso durante le quotidiane sessioni di corsa. Sono consapevole che esistano problemi molto maggiori a livello mondiale e anche personale, ma pur sempre un peccato. In aggiunta, ogni volta che sarò in viaggio in un paese senza una decente soluzione di roaming, lo scenario si ripresenterà non potendo contare su una copertura telefonica e dati. Come suggerito nel titolo, non un problema specifico di Apple e ancor meno del dispositivo, ma anzi l’opposto. Gli scenari abilitati da Watch sono di sicuro interessanti, la loro fruibilità meno a causa delle limitazioni esterne all’ecosistema Apple.
Stessa considerazione per Apple TV 4K. In questo caso specifico la componente innovativa è davvero limitata e il collo di bottiglia risiede nella velocità della banda in ambito consumer (in UK mediamente una situazione moto triste), la disponibilità di una TV 4K (per alcuni un upgrade abbastanza costoso) e di contenuti rilevanti e culturalmente rilevanti in ambito locale. Probabilmente proprio per indirizzare questo secondo punto, Apple sembra intenzionata a seguire l’esempio di Netflix e Amazon lanciandosi nella produzione di contenuti originali, di sicuro progettati avendo in mente un’audience globale, o almeno la più globale possibile. Con una ADSL da 17MBps con prestazioni più che dimezzate in orari di punta, fatico a immaginare condizioni ideali per beneficiare di un’esperienza a risoluzione 4K. Ma. noi europei siamo abituati a compromessi e condizioni sub-ottimali da quando siamo nati.