Esistono due zecche in tutti gli USA. Una a Washington DC e la seconda a Fort Worth nella periferia di Dallas, Texas. La responsabilità ricade sotto il Bureau of Engraving and Printing del U.S. Department of the Treasury. Come prevedibili, si tratta di strutture aperte al pubblico, ma con significative restrizioni dettate dal contenuto, dal prodotto e dalle riserve monetarie contenute in questi luoghi. Il sito della BEP indica chiaramente le condizioni da rispettare per poter aver accesso alla struttura. Di seguito un paragrafo tratto dal sito ufficiale:
Prohibited Items
The BEP is a secured facility. All visitors, including children, are subject to a security screening prior to entering the Tour and Visitor Center. Cell phones or any electronic equipment, back packs, cameras, weapons (including knives, pellet guns, mace, etc.), explosives, food, and drinks are prohibited.
Ogni visitatore sarà sottoposto a un’ispezione. Tra gli oggetti che non è consentito introdurre nella struttura sono compresi dispositivi elettronici di varia natura, cibo e bevande, ma anche esplosivi, armi, coltelli, mazze metalliche e pistole ad aria compressa. In sintesi, non bisogna disturbare, sporcare né far saltare i aria la zecca. Abbastanza logico e condivisibile. Credo.
A poche ore di distanza da quanto successo presso la Sandy Hook Elementary School di Newtown, Connecticut, nessun desiderio di risultare spiritoso. Sarebbe quantomai inopportuno e dimostrazione di grande insensibilità. Lo scopo, piuttosto, è quello di segnalare un dato di fatto e un aspetto culturale.
La società civile che conosciamo si è sviluppata nei secoli implementando il concetto di sicurezza a livello di progettazione solo in determinati casi. Le banche una delle pochissime. Per il resto, la gran parte delle istituzioni e dei business hanno sempre e solo prestato attenzione ad aspetti di sicurezza interna al processo e mai rivolta a prevenire possibili minacce esterne. Basti pensare all’aviazione civile. Miglioramenti continui della sicurezza a bordo grazie all’introduzione di strumentazione sempre più sofisticata e sistemi di controllo a terra precisi e affidabili. Quando è stato il momento di inserire nel processo l’elemento sicurezza da minacce esterne, l’esercizio si è dimostrato particolarmente difficile, costoso e lacunoso. Il motivo? O la sicurezza viene inclusa all’origine o aggiungerla successivamente risulta molto complicato, spesso incompleto e insufficiente.
Perché tutto ciò? Molto semplice. Tranne che nel caso delle banche – ma vi garantisco che i branch office americani non sono delle gabbie come le nostrane sedi – nessuno ha mai pensato che queste organizzazioni potessero subire attacchi dall’esterno, giusto per il gusto di fare del male, di danneggiare altri, spesso persone innocenti e completamente estranee a qualsiasi eventuale contenzioso.
Ora l’aspetto culturale. Nelle società di stampo anglosassone la componente di rispetto per il prossimo e delle regole è molto forte, quasi intrinseca nel DNA dei cittadini. Riprendendo l’esempio dell’aviazione civile, a nessuno è mai venuto in mente che qualcuno potesse concepire questo mezzo di trasporto come un luogo di battaglia. Piuttosto tutte le attenzioni degli addetti del settore si sono concentrate sullo sviluppo dell’industria con l’obiettivo di migliorarla, renderla più profittevole e in qualche modo piacevole. Agli USA sono stati necessari oltre 10 anni per cercare di costruire uno scudo protettivo per una realtà che è simile a un colabrodo visto che i punti di debolezza del sistema rispetto a intrusioni esterne sono praticamente infiniti. Analizzate mentalmente una vostra esperienza di volo in tutte le sue componenti dirette e indirette – bagaglio, security control, personale a terra, personale di bordo, assistenti alla manutenzione, addetti alle pulizie, cibo portato a bordo, … – e arriverete inevitabilmente che è praticamente impossibile costruire un’esperienza sicura nel vero senso del termine. Non è per nulla una coincidenza che la Transportation Security Administration (TSA) – l’organizzazione deputata alla sicurezza negli aeroporti – sia stata istituita il 19 novembre 2001.
Come risolvere il problema? Temo sia semplicemente impossibile vista l’ampiezza e l’estensione. Forse la chiave di lettura passa attraverso l’educazione delle prossime generazioni, partendo fin dai primi anni d’età, inculcando il rispetto per gli altri in tutte le forme e manifestazioni. L’unica altra strada da percorrere è quella di un massiccio ricorso alla tecnologia sapendo che il prezzo da pagare impatta inevitabilmente la privacy personale. La sensazione è che dobbiamo ritenerci fortunati che episodi tragici come quello di Aurora in Colorado lo scorso luglio, Virginia Tech del 16 aprile 2007, il massacro a Utøya in Norvegia nel luglio 2011 o Sandy Hook Elementary School questa settimana accadano purtroppo con quasi regolare frequenza, ma molto meno di quanto possibile vista la mancanza di forme di sicurezza e di protezione di innocenti, in quest’ultimo caso anche 20 bambini. Qualcosa va fatto.