L’autorevolezza del link

Secondo alcuni i link sono un elemento strutturale e inalienabile del Web, una caratteristica intrinseca di questa piattaforma. Pensare a Internet senza link è considerato un’assurdità e un controsenso. Di diverso avviso alcuni editori che hanno assunto negli ultimi tempi posizioni molto distanti e anzi considerano la presenza di link che puntano alle rispettive proprietà quasi un “furto” del proprio ingegno dimenticando che una percentuale significativo del proprio traffico e delle conseguenti opportunità di monetizzazione derivano proprio dal flusso in entrata generato da fonti esterne. Un dettaglio, ovviamente.

BBC si è posta il problema di definire in modo rigoroso e scrupoloso i criteri da seguire nel determinare quali link esterni includere nelle proprietà Web che sviluppa e controlla. L’obiettivo fissato per il 2013 è di raddoppiare il volume attuale portandolo a 20 milioni di link mensili verso l’esterno. Un numero significativo, ma ancora più rilevante è il principio alla base di questa decisione che indirettamente ribadisce e afferma il rulo centrale dei link come elemento di naturale connessione sul Web. Di assoluto rispetto concettuale la sintesi espressa da BBC con la seguente frase: Links essential to online journalism. Qui l’intera presentazione, mentre per accedere all’intero documento di oltre settanta pagine occorre guardare qui.

Il panorama mondiale sta però velocemente evolvendo e presto diverse proprietà editoriali seguiranno l’esempio del Times di Londra che da inizio luglio non solo ha protetto i propri contenuti dietro un rigoroso meccanismo di subscription, ma ha anche deciso di rifiutare che i propri contenuti vengano indicizzati dai motori di ricerca. Il problema che si sono posti in BBC consiste quindi nel definire nuovi criteri di linking per evitare che i propri lettori si trovino indirizzati verso proprietà a pagamento, situazione di per sé non negativa, ma potenzialmente foriera di qualche problema per chi è da sempre abituato a saltare da una pagina alla successiva senza ostacoli di alcuna natura. Ribadisco però il concetto fondamentale alla base della decisione pubblica di BBC: un editore deve linkare verso l’esterno nell’interesse supremo dei propri lettori e come elemento strutturale del giornalismo online.

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Gianfranco Bo

    La BBC interpreta, coerentemente con la sua missione, la rete come un bene pubblico e in quanto tale come qualcosa di aperto. Il Times ed altri la vorrebbero segmentare per massimizzarne il ritorno d’impresa. Due visioni diverse, ma entrambe legittime.
    In questo senso la dicotomia segnalata nell’analisi di Wired (da te già affrontata: http://smaruzzi.wordpress.com/2010/10/09/si-vocifera-da-tempo-che-il-web-sia-morto-e-anche-che-elvis-sia-vivo/) emerge in tutta la sua evidenza: un web libero fatto di open link in contrapposizione con un modello di tanti piccoli universi a subscription e di applicazioni customizzate. Due strade diverse, apparentemente divergenti.

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