Stesso scenario a Londra con solo qualche variante nei protagonisti coinvolti. L’attore principale rimane Apple iPhone, la spalla O2 il carrier inglese di proprietà di telefonica fino al termine del 2009 unico a poter commercializzare iPhone nel regno Unito (ora anche Vodafone e Tesco – la catena dei supermercati – si sono uniti al manipolo di aziende abilitate alla vendita del telefono di Apple). Come per New York e San Francisco, anche a Londra i possessori di iPhones “divorano” banda in misura tale da aver indotto O2 ad ammettere pubblicamente di non essere in grado di fornire un servizio in linea cone le aspettative causa la “voracità” dei consumatori in possesso di un telefono dell’azienda di Cupertino. La soluzione oltre alle scuse del caso, un repentino potenziamento attraverso torri e celle incrementali.
In questi frangenti il mio pensiero torna inesorabilmente a tutti quanti hanno spremuto a fondo i loro cervelli per identificare servizi dati a valore aggiunto – i mitici VAS – già dieci e più anni fà. Ma anche a chi si rende conto quasi con sorpresa che il proprio network non è in grado di rispondere ai parametri stessi di funzionamento indicati negli SLA con i consumatori spesso legati da contratti di lunga durata (il mio con O2 è stato di 18 mesi) e con condizioni economiche non particolarmente chiare.
Stefano, che dire…. personalmente questa battaglia io non ho mai smesso di combatterla fin dai tempi in cui ci siamo conosciuti, con risultati, lo devo ammettere, non sempre esaltanti…. purtroppo la situazione del network in Italia non è entusiasmante e non vedo nell’immediato futuro cambiamenti sostanziali. La mia conclusione: credo che, almeno nel mondo business, le applicazioni in grado di funzionare anche in modalità off-line siano ancora un “must”.