Quante volte vi è capitato di vagare all’interno di un grande magazzino con un’espressione mista tra l’ebete e il deluso alla disperata ricerca di qualche prodotto? A me spesso, situazione che genera un discreto livello di frustrazione e quasi sempre comporta un non acquisto per l’impossibilità di risalire al reparto o allo scaffale dove si trova la risposta. E il ricorso a un commesso – spesso introvabile – non sempre è la soluzione. Per risolvere il problema viene in aiuto la tecnologia con un nuovo genere di applicazioni appositamente pensate allo scopo.
Questo segmento è definito con il termine di instore locator o anche item locator, proprio a indicare l’obiettivo di semplificare il contatto tra consumatore e prodotto cercato, un problema che secondo stime del settore comporta un mancato acquisto stimabile nel 20% delle vendite complessive proprio per la difficoltà a trovare quanto desiderato. Uno dei maggiori esponenti di questo settore nascente è aisle411, un nome che combina il termine corsia con il numero da comporre negli USA per accedere alle guide telefoniche.
Sfruttare la presenza di uno smartphone nelle tasche o borsette dei consumatori è un’opportunità troppo ghiotta da non essere sfruttata a fondo. Oltre alle logiche e quasi scontate implicazioni legate a un CRM dinamico e quasi “vivo” perché il retailer è a conoscenza non solo delle visite, ma, volendo, anche del comportamento all’interno del punto vendita, si apre un nuovo mondo definito di instore dynamic advertising. Prospettare sconti, promozioni, offerte lancio e incentivi all’acquisto su base strettamente personalizzata risulta quanto mai facile e conveniente per tutti i soggetti coinvolti: i brand, il retailer e i consumatori.
Questo video illustra la missione di aisle411 e le soluzioni offerte.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Zhlp4Iiyyws]