Snapdragon 800 e UHD

qualcomm_snapdragon_800Non ci vuole molto per capire cosa sia trendy nel settore della consumer electronics. A volte bastano pochi segnali, anche deboli. Se poi il tutto avviene a distanza ravvicinata di tempo, arrivare a conclusioni è alquanto semplice. È il caso di UHD o Ultra High Definition, il nuovo standard relativo a video ad alta risoluzione, quattro volte l’attuale HD.

In occasione del keynote address di CES 2013, il CEO di Qualcomm ha ampiamente enfatizzato le qualità del nuovo processore Snapdragon 800 – previsto per i prossimi mesi – in materia di produzione e di playback di video UHD. Quindi non solo show, ma anche capture. Impressionante considerando solo dove eravamo fino a un paio di anni fa e con evidenti implicazioni per quanto riguarda la necessità di banda e di storage. Mentre questo secondo aspetto non rappresenta di per sé un problema insormontabile sia a livello fisico che di cloud, sulla connettività rimangono tutti i limiti del presente accentuati da nuove tecnologie che richiedono un ulteriore ampliamento e velocizzazione della comunicazione, soprattutto in ambito mobile. Per mercati meno dinamici e all’avanguardia come il nostro, si profila uno scenario più complicato per il consumatore.

Molto carino il video di presentazione che vuole posizionare Qualcomm come la “nuova Intel” del prossimo futuro dominato da smartphone e tablet.

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Ultima considerazione, comprare uno smartphone con soli 16GB di memoria nel 2013 sembra soluzione rischiosa, salvo attivare costanti e continue procedure di trasferimento verso aree di memorizzazione remote per archiviare il contenuto prodotto in modo sicuro e non saturare lo spazio in poco tempo.

Questo articolo ha 3 commenti.

  1. Michel

    Il trend è questo, display dalle diagonali sempre più ampie, processori sempre più potenti e dalle elevatissime capacità di calcolo in costante crescita, quantità e dimensione dei dati da gestire sempre più impegnative, in tutto questo lo sviluppo di migliori (o nuove) tipologie di alimentazione non è un punto di riflessione o semplicemente non ci sono sbocchi possibili ad oggi e per prossimo futuro ?

  2. Michel Cognon

    Ti ringrazio per i link, davvero interessanti, avevo letto un po’ nei mesi passati sulle wireless charging solutions ma questi articoli forniscono idee più concrete, grazie anche al CES 2013 in corso (ammetto che ancora non consocevo Qi). Comunque si parla sempre di processo di ricarica (ad esclusione del simpatico workaround di ibattz), rivoluzionario senza ombra di dubbio, ma non incide sulla durata di base delle batterie nei devices. Cioè, in futuro sarà più pratico e semplice ricaricare il dispositivo ma i limiti in termini di autonomia restano invariati. La mia più che altro era una riflessione da ignorante nel campo della vera ingegneria, vediamo l’hardware (in generale) fare passi da gigante quasi ogni 6 mesi mentre la tecnologia di alimentazione (leggi “batterie”) resta ferma da anni. Il massimo che hanno potuto fare è stato sfruttare l’aumento delle dimensioni dei display per piazzare nel vano batteria una mattonella (vedo già quella del mio Xiaomi MI-2, che è “solo” un 4.3″, ) agli ioni di litio. Che poi in realtà aumenta la superficie ma viene assottigliata in spessore (per assecondare giustamente gli standard estetici che richiedono spessori minimi), quindi in termini di volume utile e autonomia poi non cambia molto, 2000 mAh nominali per un device di ultima generazione non sono poi questa gran festa. Mi sarebbe piaciuto molto essere presente al CES ma è un po’ improponibile, sarò invece a Barcellona al MWC e spero di vedere qualcosa di interessante, anche se penso che se ci fosse stato sarebbe emerso prima a Las Vegas.
    Saluti
    Michel

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