Ho rallentato di molto la frequenza dei miei post e personalmente me ne rammarico. Sono comunque profondamente consapevole che il mondo continua a ruotare sul proprio asse con o senza i miei post. Detto ciò, in un momento di rara euforia, desidero auto-complimentarmi per alcune recenti considerazioni circa HP, il suo board e il nuovo CEO le cui gesta mi erano sembrate semplicemente epiche fin dai primi istanti (e raccontavo quanto successo in HP negli ultimi due anni proprio lunedì sera a cena). La notizia di oggi secondo il WSJ, è che il Board of Directors di HP stia considerando la sostituzione di Leo Apotheker, CEO dell’azienda da meno di un anno. Sono sorpreso dalla notizia perché – se confermata – è un’indicazione di celerità nel ravvedersi da parte di chi è deputato a controllare l’operato del massimo dirigente aziendale (tra l’altro lo stesso Apotheker aveva provveduto a cambiare diversi membri del board qualche mese fa). Allo stesso tempo, non sono per nulla sorpreso del fatto che una simile eventualità possa materializzarsi. Vista dall’esterno, HP sembra aver intrapreso un percorso molto pericoloso danneggiando soprattutto la propria reputazione. E da ultimo, mi candido per la sua sostituzione. Ovviamente scherzo: non sarei mai all’altezza di concepire gesti così eroici come quelli intrapresi dal buon Leo in così pochi mesi (leggete altri post in merito). Da ultimo, attesa per la dimensione del pacchetto di buon uscita: sarà qualcosa di inversamente proporzionale allo sforzo sostenuto e al valore generato per l’azienda.
Immagino la confusione e forse la delusione dei dipendenti di questa gloriosa realtà del mondo dell’IT. Non devono essere momenti facili e piacevoli per loro. Nel frattempo sempre WSJ ipotizza una buona uscita da $35M per gli undici mesi di permanenza a bordo.