Oggi Facebook vale meno della metà rispetto all’IPO del 18 maggio 2012. La prima osservazione riguarda le condizioni che hanno portato alla quotazione, la più voluminosa e celebrata nella storia dei mercati finanziari. I due eventi non sono strettamente correlati, ma risulta difficile non sospettare di atteggiamento piratesco da parte dei vertici aziendali e degli istituti di credito alla luce del valore odierno dell’azione. Una bella lezione per tutti.
L’azienda vale oggi $50B e non è in vendita e non è nemmeno acquistabile visto che il pacchetto di maggioranza è saldamente nelle mani del fondatore, MZ. Quindi, a puro titolo puramente di ipotesi numerica, FB potrebbe essere l’oggetto di un’acquisizione. Simile importo MSFT sembrava disposta a sborsarlo per Yahoo! Qualche anno fa. Quindi non una follia assoluta.
Microsoft possiede già una quota di FB e sembra molto determinata a riconquistare credibilità nel settore. Servirebbe solo convincere MZ e capire quale potrebbe essere una valida strategia di monetizzazione del prodotto, il vero tallone d’Achille di FB che sembra – almeno dall’esterno – non aver ancora focalizzato sul problema. E la delusione oltre che la sorpresa è generale vista l’enfasi e le aspettative di tutti attorno al sito che presto raggiungerà un miliardo di utenti.